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Con grande soddisfazione del nonno e del resto della famiglia, sempre intorno agli 8 anni, ho iniziato lo studio del pianoforte classico proseguendo fino alletà di 15 anni. Nel frattempo mi ero interessata anche alla chitarra e avevo scoperto la mia più grande passione: cantare! Cantare mi faceva sentire bene. Mentre cantavo non pensavo più, scappavo da tutto e da tutti pur non facendo un solo passo! | |||
E proprio grazie a questa mia passione e ad un amico ben presto sono entrata in contatto con alcuni musicisti fiorentini e a 14 anni ho fatto la mia "conoscenza" con il palcoscenico. Roberto Romano (bravissimo cantante e chitarrista attualmente impegnato con i Country Roads) stava organizzando un concerto di beneficenza e mi invitò ad esibirmi: per l’occasione dovevo cantare un solo brano e gli spettatori erano quasi tutti parenti e amici, ma la cosa mi piacque (e mi emozionò!) così tanto che da quel giorno cominciai a cantare e ad esibirmi con varie formazioni amatoriali fiorentine. | |||
Penso che quel periodo sia stato fondamentale per ampliare la mia cultura musicale e per la mia crescita. Dover preparare i concerti mi ha "obbligata" a conoscere un vasto panorama musicale di cui prima ignoravo lesistenza: Pink Floyd, Dire Straits, James Taylor, Peter Gabriel, Noa, Janis Joplin, Beatles, Genesis, una folgorazione per una come me, abituata soltanto al melodico italiano! Nel 95, proprio in occasione di un concerto con i Florenz, ho conosciuto il chitarrista Marco Caputo, già attivo da 10 anni nel panorama musicale fiorentino come arrangiatore e compositore. Tra di noi è nata subito unamicizia che ci ha portato a collaborare alla realizzazione di jingle pubblicitari, per i quali io mi prestavo come vocalist. Ma il feeling musicale è cresciuto nel tempo e nel giro di pochi anni ci siamo trovati a lavorare insieme anche a brani inediti. |
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Esibirsi dal vivo nei pub, con il pubblico che ti guarda negli occhi, è stato importantissimo per imparare a conoscermi e a gestirmi. Le prime volte mi terrorizzava il confronto diretto con il pubblico: non cè filtro che ti protegga dai commenti di chi non gradisce il tuo repertorio. Poi, però, impari a divertirti, a dare il sempre il massimo, perché ti piace fare quello che fai e senza pensare troppo a chi sbadiglia! Dopo tutto, tutti i gusti son gusti ! Lesperienza e la sicurezza acquisite in questi anni mi hanno sicuramente aiutato anche negli ultimi mesi, quando ho partecipato ad alcuni concorsi di rilevanza nazionale ottenendo per fortuna molti consensi, sia dal pubblico sia dalle giurie addette. Penso che quello che sta succedendo in questi mesi sia bellissimo: vedere che ciò che proponi colpisce e viene apprezzato è la cosa che mi dà più soddisfazione e che mi rende più felice. Spero di continuare così e, soprattutto, di riuscire sempre a salire sul palco con emozione e con una buona dose di divertimento: credo che solo così si riesca a trasmettere qualcosa sulla frequenza del cuore di chi ascolta! |